Armenia: la patria della vite

Guida "Armenia e Nagorno Karabakh" di Nadia Pasqual

Secondo gli esperti la coltivazione della vite da vino (vitis vinifera) avrebbe avuto origine nella regione storicamente abitata dagli armeni, nel Caucaso meridionale, e la leggenda vuole che i primi vigneti siano stati piantati addirittura da Noè nella pianura ai piedi dell’Ararat.

In Armenia si coltivano quasi 200 vitigni diversi e alcuni di questi sono utilizzati per produrre vini, la cui qualità è migliorata sensibilmente negli ultimi decenni, grazie anche alla cooperazione con viticoltori ed enologi europei e anche italiani. Il vino rosso più conosciuto è l’Areniprodotto nelle numerose aziende vitivinicole dell’omonima località, dove è possibile visitare qualche cantina (per es. Getnatur e Areni Country). Tra i bianchi, citiamo l’Arax, ottimo con la trota salmonata del lago Sevan, e l’Ijevan, prodotto nell’omonima zona, nella provincia di Tavush. Per il resto, citiamo il Garni, un vino rosato, l’Oshakan, tra gli sherry, e il Vedi Muscat tra i moscati. Ai pasti è consuetudine offrire vodka o vari distillati di frutta, spesso fatti in casa, che possono raggiungere anche i 60 gradi alcolici! Tra i più diffusi c’è la grappa di more di gelso, popolare soprattutto nel sud. L’Armenia è inoltre zona di produzione di ottimi vini e brandy, esportati soprattutto in Russia, ma anche in altri paesi del mondo.

Estratto dalla guida “Armenia e Nagorno Karabakh” di Nadia Pasqual (Polaris Casa Editrice, 2011)

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