Viaggio in Armenia: presentazione in Friuli Venezia Giulia

Armenia: monastero di Noravank

Armenia: monastero di Noravank (foto di Nadia Pasqual)

Mercoledì 16 dicembre sarò in Friuli Venezia Giulia per presentare il viaggio in Armenia dal 7 al 17 giugno 2016 organizzato dall’agenzia Mazzolo Viaggi di San Vito al Tagliamento per soci e simpatizzanti dell’Associazione Centronove. L’appuntamento è alle ore 18.30 presso la Sala Consiliare di Palazzo Rota, sede del Municipio di San Vito al Tagliamento (PN).

L’incontro, aperto al pubblico, sarà l’occasione per presentare l’Armenia, parlare della sua storia travagliata, della sua cultura millenaria, delle tradizioni e della sua popolazione, tra le più accoglienti e ospitali. Mi soffermerò in particolare sui beni culturali che si possono visitare nella piccola repubblica caucasica: siti archeologici preistorici, musei e monumenti che raccontano la storia di una civiltà raffinata, che ebbe origine nel primo millennio avanti Cristo e i monasteri, testimonianza dell’identità cristiana degli armeni. L’architettura cristiana è uno dei principali richiami del Paese, ma chiese e monasteri sono tutt’altro che monotoni: le linee geometriche, austere e possenti degli edifici sono state rielaborate in mille modi per adattare le costruzioni alle variegate forme del paesaggio montuoso, lasciando ampio spazio a raffinati bassorilievi e incisioni nella pietra che raccontano la profonda religiosità del popolo armeno.

I complessi monastici in Armenia sono centinaia, e tutti diversi: nati intorno alle celle degli eremiti ricavate dalla roccia nei primi secoli dell’era cristiana, si trasformarono in vere e proprie università medievali dove si studiavano le scritture sacre, la teologia, ma anche le scienze e le arti. Si tratta in molti casi di complessi fortificati, costruiti in luoghi tanto spettacolari quanto difficili da raggiungere, su speroni rocciosi o in fondo a gole di montagna, che permettevano una migliore difesa dagli attacchi dei nemici. Chiese, refettori, biblioteche e i numerosi edifici di servizio all’interno dei monasteri potevano ospitare centinaia di monaci, studiosi, amanuensi e calligrafi, ma anche dare rifugio alla gente dei villaggi circostanti in caso di pericolo.

Nel corso dell’incontro, tuttavia, avrò modo di mostrare attraverso le immagini e le informazioni tratte dalla mia guida di viaggio “Armenia e Nagorno Karabakh” (Polaris Editore) come anche i paesaggi e gli ambienti naturali dell’Armenia – altopiani, montagne, vallate, boschi e canyon rocciosi – contribuiscano significativo alla spettacolarità di questo Paese ricco di storia e cultura, dominato dal suo simbolo ancestrale: il biblico monte Ararat.

E per terminare, non tralascerò di raccontare l’enogastronomia, che rappresenta una piacevole sorpresa per la maggior parte dei visitatori che non sanno che in Armenia si coltivano ortaggi genuini e frutta deliziosa, la carne e lo yogurt sono così prelibati perché provengono dagli animali cresciuti nei pascoli di montagna – e che spesso si incontrano lungo la strada nel periodo della transumanza – mentre il vino e il brandy sono prodotti con l’uva che si coltiva su queste terre da millenni.

Basti ricordare che nella Bibbia si racconta della prima pianta di vite piantata da Noè ai piedi del monte Ararat per comprendere come l’Armenia sia una terra ancestrale dove la storia e il mito si incontrano.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.