Armenia: civiltà di frontiera

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Armenia: una civiltà di frontiera è il ciclo di conferenze organizzate dall’Università Ca’ Foscari di Venezia – Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea e Associazione per lo Studio in Italia dell’Asia Centrale e del Caucaso ASIAC per conoscere la civiltà armena che si svolgeranno a Venezia ogni martedì alle 17.30 dal 6 ottobre al 3 novembre 2015. Il programma comprende incontri con studiosi, armenisti e scrittori del calibro di Antonia Arslan e Aldo Ferrari. Ecco il programma: Continue reading

Venezia 9-10 aprile: convegno internazionale sul genocidio

Yerevan, Armenia - Memoriale e museo del Genocidio degli Armeni

Yerevan, Armenia – Memoriale e museo del Genocidio degli Armeni ©Foto di Nadia Pasqual

Avrà luogo a Venezia giovedì 9 e venerdì 10 aprile presso Aula baratto, Università Cà Foscari il convegno internazionale “Metz Yeghern – Il genocidio degli Armeni tra sfide del passato e del presente“. Saranno presenti esponenti delle Università di Istanbul, Parigi, Milano, Bologna, Padova e Siena, tra cui Antonia Arslan, Raymond Kévorkian, Marcello Flores e il co-fondatore di Gariwo, Pietro Kuciukian.

Sono molti gli interventi dei relatori di livello internazionale in programma delle due giornate del convegno Continue reading

Voci ebraiche sul genocidio armeno

Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno. Giuntina

Appena pubblicato dalla casa editrice Giuntina, “Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno (pagine 140, euro 12), curato da Fulvio Cortese e Francesco Berti, raccoglie una serie di testi inediti risalenti all’epoca del Genocidio degli armeni, del quale ricorre il centenario nel 2015. La prefazione del libro è di Antonia Arslan, autrice del romanzo “La Masseria delle Allodole” (Rizzoli, 2004), alla quale va riconosciuto il grande merito di aver dato il via, grazie allo strepitoso successo del suo racconto sulle vicende dei famigliari vittime del genocidio, a una serie di saggi, romanzi e articoli sul tema usciti in Italia negli ultimi dieci anni.

Come scrive Anna Mazzone nell’articolo Pro Armenia. Gli ebrei raccontano il genocidio fantasma pubblicato su Panorama il 27 gennaio scorso, “le parole di Lewis EinsteinAndré MandelstamAaron Aaronsohn e Raphael Lemkin, rievocano un genocidio fantasma, che aleggia sull’Europa e la cui testimonianza impone una doverosa riflessione”. Il libro riporta le descrizioni dei fatti, le denunce e le riflessioni di quattro giusti ebrei su quello che accadde in Anatolia ai danni della minoranza armena durante la Prima Guerra Mondiale, mentre la popolazione veniva brutalmente trucidata secondo un preciso piano di sterminio.

Gli scritti raccolti nel libro confermano quanto già si sapeva sulle modalità di attuazione del massacro pianificato degli armeni: la terribile sequenza che prevedeva prima l’uccisione brutale e immediata degli uomini e, successivamente, la deportazione di donne, bambini e anziani, le privazioni e le violenze inenarrabili che subirono durante le marce forzate, alle quali ben pochi sopravvissero. Il numero delle vittime è stimato in circa un milione e mezzo di armeni. Da questi racconti emerge chiaramente come ai testimoni ebrei, purtroppo non nuovi a persecuzioni e pogrom, fosse evidentela certezza della premeditazione, cioè la volontà precisa, da parte del gruppo di Giovani Turchi a capo del governo ottomano, di pianificare con estrema accuratezza lo svolgersi degli eventi”, come scrive Antonia Arslan nella prefazione del libro riportata nell’articolo Armeni, la strage vista dagli ebrei su Avvenire lo scorso 14 gennaio.

Non è un caso che il testo comprenda Raphael Lemkin, al quale si deve la definizione del crimine di genocidio adottata dalle Nazioni Unite nel 1948, che egli elaborò basandosi anche sullo sterminio degli armeni, che fu il terribile banco di prova di quello che poi fu l’Olocausto degli ebrei: metodi e strumenti furono mutuati da quello che fu il primo genocidio del Novecento e che ancora aspetta di essere pienamente riconosciuto.

 

La presenza armena in Italia

presenza armena in italia guerini e associatiLa presenza armena è stata documentata in molte zone del nostro paese nel corso dei secoli, tuttavia la presentazione del libro “Presenza Armena in Italia 1915-2000” di Agop Manoukian (Milano, Guerini e Associati, 2014) venerdì 30 gennaio 2015, ore 17.30 a Venezia, presso l’Ateneo Veneto – Sala Tommaseo, sarà l’occasione per parlare degli armeni che arrivarono nel nostro territorio nel corso del Novecento, in seguito al Genocidio che ebbe luogo all’interno dell’Impero ottomano durante la Prima Guerra Mondiale.

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Armin T. Wegner: un eroe del Novecento

Madri armene deportate, foto di Armin T. Wegner

Madri armene deportate, foto di Armin T. Wegner

La scorsa settimana, venerdì 9 gennaio per essere precisi, sono andata a Venezia per l’inaugurazione della mostra fotografica “Armin T. Wegner un giusto per gli armeni e per gli ebrei” ospitata dalla Biblioteca Nazionale Marciana nelle sue splendide Sale Monumentali (che da sole valgono una visita). Mi ha molto colpito l’intervento di Gabriele Nissim, presidente dell’associazione Gariwo, la foresta dei Giusti, che ha appena terminato di scrivere un libro su Armin T. Wegner che uscirà a marzo per Mondadori. Continue reading

2015: centenario del Genocidio degli Armeni

Fiamma eterna presso il memoriale del genocidio a Yerevan, Armenia. ©Foto di Nadia Pasqual

Fiamma eterna in memoria delle vittime presso il Memoriale e museo del genocidio a Yerevan, Armenia ©Foto di Nadia Pasqual

Nel 2015 ricorre il centenario del Genocidio degli Armeni  che iniziò con l’arresto e il massacro dei notabili armeni a Istanbul il 24 aprile 1915. 

Il 2015 sarà un anno di celebrazioni nella Repubblica d’Armenia e in tutto il mondo per ricordare il Genocidio degli Armeni. Sono trascorsi cento anni dai massacri iniziati in quel terribile sabato di primavera: era il 24 aprile 1915 quando cominciarono gli arresti dei notabili armeni a Istanbul. Oltre mille tra politici, giornalisti, intellettuali, letterati, artisti, professionisti e artigiani, che fino a quel momento avevano avuto un ruolo rilevante all’interno dell’Impero Ottomano, furono brutalmente prelevati dalle loro case e arrestati senza alcuna reale imputazione. Il loro massacro, senza processo, di là a pochi giorni, fu l’inizio di quello che gli armeni chiamano “Metz Yeghern”, cioè il Grande Male, ovvero un piano per cancellare la popolazione armena residente all’interno dell’impero.

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Mostra fotografica di Armin T. Wegner a Venezia

Armin T. WegnerVerrà inaugurata in occasione della Giornata della memoria 2015 venerdì 9 gennaio 2015, alle ore 12.00 nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (ingresso da Piazzetta San Marco 13/a, Venezia) la mostra “Armin T. Wegner. Un giusto per gli Armeni e per gli Ebrei”. La mostra è organizzata Continue reading

Film sul genocidio degli armeni alla 71° Mostra del Cinema di Venezia

The Cut di Fatih AkinE’ uno dei film più attesi alla 71° Mostra del Cinema di Venezia il nuovo film del regista turco-tedesco Fatih Akin, “The cut”, che verrà presentato domenica 31 agosto al Lido di Venezia. Il film segue l’odissea di Nazaret Manoogian, un uomo armeno separato dalla sua famiglia dal genocidio del 1915 a Mardin, nell’Impero Ottomano, odierna Turchia.

Il film è stato realizzato anche con l’aiuto di Martin Scorsese, che Continue reading

Armeni d’Italia

presenza_armena_in_italia_sitoIn occasione della ricorrenza dei 99 anni del genocidio armeno, oggi 24 aprile 2014, segnaliamo l’articolo “Armeni d’Italia” pubblicato sul quotidiano L’Avvenire del 23 aprile, che ricorda l’uscita nel giorno del triste anniversario del libro “Presenza armena in Italia. 1915-2000” di Agop Manoukian con una presentazione di Baykar Sivazlyan (Guerini e associati). Il libro racconta il frammento italiano della grande diaspora armena: dopo il 1915 si assiste infatti all’avvio di una vera e propria presenza organizzata degli armeni nell’Italia moderna. L’autore è nato a Como nel 1938 da madre italiana e da padre armeno, quest’ultimo scampato da bambino con la famiglia ai massacri di Adana, in Cilicia, e arrivato in Italia nel 1925. Nell’articolo si anticipano alcuni passi dell’ultimo capitolo del libro.